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Conta il Racconto che Conta III

I cinque racconti vincitori del terzo concorso letterario indetto da Racconti&Letteratura (rispettivamente di Alberto Garavello, Lorenzo Marino, Solidea Bianchini, Federico Tommasetto Baron e Matteo Rini)
Lingua: italiano
Lunghezza: circa 10600 parole (tempo di lettura: 34-48 minuti)
Prezzo: Gratis
Autore: AA.VV.
Download: non disponibile
Estratto:

Presentazione



Alberto Garavello, Lorenzo Marino, Solidea Bianchini, Federico Tommasetto Baron e Matteo Rini sono i vincitori della terza edizione di Conta il racconto che conta, il concorso letterario indetto da R&L, che di anno in anno ha visto una sempre maggiore partecipazione di autori. Potrebbe essere altrimenti? Certo che no. Vuoi per ciò che R&L rappresenta, vuoi per la serietà – amabilità dello staff, vuoi infine per la correttezza e preparazione della giuria, fattori questi conosciuti ormai, mi sia permesso di sottolinearlo, all over the web.
Ma veniamo ai racconti vincitori.

Per favore… non parliamo d’amore di Alberto Garavello intriga fin dal titolo. Perché crea aspettativa, quello che ogni buon titolo dovrebbe fare.
Veloce nell’esposizione, ben dosata nello svolgimento, la storia di un amore lungo l’arco di una vita si snoda, intrigante, proponendo quadri rapidi, spaccati fruibili nell’immediato, attimi sospesi che portano il giusto carico di attesa per un finale tra il sorridente e il melanconico.
”Per favore… non parliamo d’amore” chiede il protagonista e la sua è una richiesta che ammicca indietro fino agli anni della giovinezza. E’ un racconto di indubbio valore, che si fa ricordare per la tecnica usata, per l’immediatezza della funzione dialogica, e, cosa che più importa, per il carico della storia.

Francesca di Lorenzo Marino è la piccola grande storia di un’esperienza d’adolescente. Piccola perché di un piccolo fatto tratta in realtà. Grande perché indimenticabile. D’altro canto, Francesca, che apre la porta al protagonista sul mondo dei sogni, sul regno dell’immaginazione, non potrebbe mai essere scordata. Da nessuno. Anzi, tutti dovrebbero avere la possibilità di incontrare una Francesca, una volta nella vita.
In una realtà dove ” Sei un sognatore!”, oppure ” Solo capace di sognare!” ed anche ” Ma scendi con i piedi per terra!” sono espressioni comuni, questa storia delicata, premia la fantasia.

In ”E quella volta una domenica d’agosto” di Solidea Bianchini gli imprevisti si susseguono incalzanti a condizionare non solo la giornata, ma la vita del protagonista. Per culminare in un ritorno inaspettato al passato, ai ricordi, a sensazioni non dimenticate, certo irriducibilmente legate al presente: un amore riemerge inaspettato e si ripropone sia pure nell’impossibilità di ogni realizzazione. Ma non importa. Non molto, almeno. Nel racconto si delinea un personaggio che, nella ricchezza delle emozioni, e forse proprio a causa di quella, non riesce a acchiappare l’ultima chance che il destino inaspettatamente gli offre.

L’amore fa sentire vivo chi lo prova e su questa convinzione si impernia il racconto Dove finisce l’amore di Federico Tommasetto Baron. Sullo sfondo di un paesaggio montuoso, ricco di suggestioni, due giovani cercano un uomo. E lo trovano. E con lui il luogo dove, appunto, finisce l’amore. Perché, si sa, l’amore è un attimo nella vita e, quando finisce, è un po’ come morire.

Come si può mangiare crema gialla? di Matteo Rini

…continua…

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