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Diciotto racconti – rigorosamente sotto gli 8192 caratteri di lunghezza – selezionati per la settima edizione del concorso 8KO- – diviso nelle due categorie principali Horror/Noir e Fantascienza/Fantasy. Introduzione ai primi tre classificati di ogni sezione ad opera di Walter Martinelli e Antonio Piras.
Lingua: italiano
Lunghezza: circa 31600 parole (tempo di lettura: 98-144 minuti)
Prezzo: Gratis
Autore: AA.VV.
Download: non disponibile
Estratto:

La congrega
Primo Classificato
Edera

Lucille giace nella bara aperta foderata di raso bianco. Le rose piangono per lei i loro più bei petali rossi. Decine di candele lacrimano per lei la loro preziosa cera. Si consumano tristemente scosse in singhiozzi silenziosi e la loro luce ondeggia nella penombra di pietra.
Osservo il mio riflesso in un pannello di alabastro incastonato nel muro: mi sembro una specie di Madonna che piange rimmel, i miei occhi sono come enormi ragni neri.
La cripta è inondata dalla luce liquida delle candele, che brilla nei cento occhi di quelli che come me sono venuti a vegliare mia sorella. Uno stuolo di occhi dal fondo giallo come quelli di gatti appostati di notte sul ciglio della strada.
Ho fame. Ho la nausea. Mi sento debole. Sono già quattro ore che sono qui a Stoccolma e non ho ancora mangiato. L’odore d’incenso mi stordisce e mi aggrappo alla colonna di pietra per non cadere.
Mi si avvicina una donna. Sotto il mantello porta un vestito di velluto bordeaux. I suoi capelli neri sfiorano il pavimento. Appoggia la mano sulla colonna, schermisco per i sottili sibili che le sue lunghe unghie trasparenti emettono affilandosi sulla pietra.
“Charlotte, vero? Abbiamo parlato al telefono, sono Elisabeth, un’Anziana. Lucille era entrata da poco nella Congrega, ma le volevo molto bene. L’abbiamo trovata morta nel suo cubicolo. Te lo devo dire: si è tagliata le vene… Mi dispiace”.
Mentre mi parla vedo solo i suoi canini, mi sembrano le lame di forbici che stridendo si aprono, si chiudono, si aprono, si chiudono…
Alle sue spalle tutti i Congregati avanzano lentamente verso di noi come un unico grande sciame di mosche.
Mi sento paralizzata, intontita, ma devo stare attenta: non devono scoprire che non sono come loro.
“Ma tu sei senza energie! Portatele subito del cibo” ordina la donna.
Dietro i Congregati emerge un piccolo gruppo di uomini scarni e vestiti di nero, che si muovono quatti e veloci come faine. I Subordinati. I loro servitori.
Elisabeth mi sostiene per un braccio e mi fa sedere su di una grande poltrona di cuoio borchiato. Il cibo che mi portano è una ragazza terrorizzata che strilla con una voce acuta, sento le vene delle tempie che si ingrossano e vorrei balzare su quel corpo come un drago, ma non posso. Devo stare attenta. Mi stanno solo mettendo alla prova. Devo cibarmi come farebbe un Congregato, anche se questo significa andare contro la mia vera natura.
Tre Subordinati tengono la ragazza ferma solo per me, lei tenta di divincolarsi ma loro la picchiano selvaggiamente per stordirla e adagiarla sulle mie ginocchia. Affondo i canini nella giugulare, succhiando e mordendo fino a sentirmi stremata e sazia. La ragazza rotola sul pavimento.

…continua…

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