KULT Virtual Press

una delle prime case editrici virtuali italiane

Un serial killer che pare inarrestabile, delitti apparentemente a sfondo sessuale e uomini alle prese con le proprie coscienze, per un giallo mozzafiato che vi terrà sospesi fino all’ultima pagina.

Lingua: italiano

Lunghezza: circa 56800 parole (tempo di lettura: 178-258 minuti)

Prezzo: Gratis

Autore: Claudio Gianini

Download: non disponibile (libro proposto ora da una differente casa editrice)

Estratto:

Capitolo 1



    Buio.
    Molto buio. Sono a letto, ho gli occhi chiusi. Per questo è buio. E allora li apro di scatto, come chi si sveglia di soprassalto da un sogno angoscioso. Ma il mio incubo, anziché terminare, comincia proprio in questo istante. Perché è ancora buio. Non vedo niente. Il panico sta per assalirmi quando intravedo una flebile luce filtrare attraverso la persiana. I fari di un’auto. Ci vedo ancora. Non sono ancora diventato cieco. Il cuore ritrova il proprio ritmo.
    Qualche tempo fa il medico mi disse che avrei perso la vista. Una degenerazione del nervo ottico, aveva detto. Inspiegabile. Da allora vivo con il terrore di svegliarmi una mattina per scoprire di non poter più vedere il mondo attorno a me. Forse non sarebbe una grande perdita, ma preferirei non dover verificare che effettivamente è così.
    Sono sdraiato e mi gira la testa. Sicuramente ho bevuto troppo, ieri sera, come mi capita spesso da un po’ di tempo in qua. Ma non riesco a ricordare nulla. Né dove ho bevuto, né con chi. Né tanto meno cosa. Certamente vodka alla pesca. Chissà come, ho preso gusto ad ubriacarmi di vodka.
    Allungo la mano tra le lenzuola, ma lei non c’è. Se ne è andata qualche giorno fa. Meglio così. Tra noi non era rimasto più nulla. Solo un muro di totale indifferenza reciproca. Fare l’amore significava semplicemente scopare. Nessun coinvolgimento emotivo. Solo due corpi che fanno esercizio fisico, che espletano delle funzioni biologiche. Come mangiare. O dormire.
    Dormire.
    Svolgere questa semplice funzione mi riesce sempre più difficile. Forse per questo ho cominciato a bere. Per lo stordimento causato dall’alcool. Ma lo stordimento poi non è stato più sufficiente. Così ho progressivamente aumentato la dose. Ma ora dormo poco anche quando sono ubriaco. Forse voglio solo dimenticare che un giorno non lontano non sarò più in grado di vedere.
    Dormire.
    Difficile dormire, per me. Come mangiare senza denti. O come pisciare avendo la prostata devastata.
    Lori, Lori. Le mie labbra si piegano alle parole scandite nella mente. Ma da esse non scaturisce alcun suono. Lori se ne è andata. Se ne è andata qualche giorno fa, portandosi via il suo corpo da favola. Ma con la testa e con il cuore non c’era più già da molto prima. Aveva un altro, naturalmente. Non lo ha mai confessato, ma io non sarei il bravo investigatore che sono se non lo avessi capito da solo.
    Allungo la mano verso il comodino. Cerco a tentoni il pacchetto di sigarette e l’accendino. Ho cominciato a fumare tre anni fa, all’età di trentadue anni. Che imbecille. Solo un cretino inizia a fumare così tardi. Ma l’ho fatto per lei, perché lei fumava. Così, mentre lei progressivamente calava il numero di mozziconi da spegnere in una giornata, io progressivamente lo aumentavo. Stronzo che sono. Ora sono quasi arrivato ai due pacchetti giornalieri. E lei non fuma più. Fanculo. “Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere”. Fanculo un’altra volta. Magari finissi in cenere, morto e cremato.

…continua…

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