KULT Virtual Press

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Diritto di parola, la parola al diritto II

Secondo dei tre e-book che raccolgono tutti gli articoli della rinomata rubrica DIRITTO di KULT Underground. In questo volume sono presenti i testi pubblicati dal 2001 al 2002.
Lingua: italiano
Lunghezza: circa 62300 parole (tempo di lettura: 194-284 minuti)
Prezzo: Gratis
Autore: Alberto Monari e Davide Caocci
Download: non disponibile
Estratto:

Dieci anni di vita… e di Diritto.

 

 

            …”Collabora con Kult fin dal terzo numero (dicembre 1994)…”, è questo che tengo a precisare ancor oggi nelle mie note biografiche di autore nella rubrica “diritto” della rivista Kult Underground.

            Sì, in effetti, è con una certa soddisfazione, quasi “orgoglio” dopo tanto tempo, che ricordo quell’incontro dell’ottobre di 10 anni fa, in cui Marco Giorgini (amico di vecchia data e collega di precoci esperienze giornalistiche nella scuola media, a suon di buona volontà e ciclostile…), mi propose di scrivere per questa rivista periodica di sua invenzione e di prossima uscita.

            In realtà non compresi subito le modalità concrete di diffusione del mensile (“girerà su computer”…), né le potenzialità “multimediali” del mezzo informatico, e del Web che sarebbe diventato fenomeno di massa di lì a pochi anni, ma per amicizia accettai, convinto almeno di poter mettere alla prova la mia capacità di scrivere (antica passione) riguardo una disciplina di cui mi stavo progressivamente impadronendo e appassionando, ormai nel pieno della mia esperienza universitaria a Giurisprudenza, il diritto appunto.

            Tra diversi dubbi, a cominciare dal nome stesso della testata, riuscii anche a superare la mia inveterata pigrizia e “manoscrissi” il primo articolo per Kult, come detto, nel mese di dicembre di quel 1994.

            Inizialmente le apparizioni dei miei articoli giuridici furono piuttosto sporadiche, forse perché andavano di pari passo con gli esami che via via sostenevo in facoltà a Milano (Diritto Internazionale, Diritto Aeronautico, ma anche i più impegnativi Diritto Civile, Penale ecc.), ed anche perché l’essere poco attrezzato, informaticamente parlando, limitava molto la mia capacità di redattore a distanza;

            in ogni caso la “salutare” abitudine di scrivere articoli (raramente sperimentata dallo studente di diritto, almeno nei vecchi ordinamenti accademici), e di farlo con continuità, è divenuta col tempo una (piacevole) necessità, avvertendo quindi un certo disappunto quando, per motivi personali o di studio, l’elaborazione ha subito interruzioni più o meno prolungate.

            Infatti, in questi 10 anni, anche con un altro amico, giurista milanese, Davide Caocci, coinvolto dall’anno 2000 nella cura di una “rubrica” propriamente detta, siamo cresciuti, abbiamo studiato, approfondito, in una parola siamo maturati prima di tutto come persone; l’Università, la Laurea, la specializzazione, le prime esperienze professionali, tutte tappe fondamentali che hanno molto influito sullo stile, la scelta dei contenuti, le posizioni politiche (o di “politica del diritto”, dimensione presente dietro ogni norma considerata), di chi, come noi, ha avuto sempre ben presente la finalità principale dell’attività su Kult: innanzitutto “capire”, noi per primi, per poter in seguito trasmettere ai nostri lettori, con efficacia e chiarezza, concetti, modi di ragionare, questioni e soluzioni; in sintesi quello che si ripropone ogni buon “divulgatore”… pur nella consapevolezza che i nostri sforzi non sempre possono avere avuto successo, soprattutto per chi (per sua fortuna) non è abituato a pensare come un classico “Leguleio”…

            Ma non è stata (e non sarà) solo razionale divulgazione, avendo noi spaziato tra gli argomenti più vari (dai Dirottamenti aerei alle Bandiere della Pace, dalla nuova Costituzione dell’Iraq al Codice Napoleone), e secondo criteri non sempre ortodossi (a volte la stretta attualità, a volte il puro interesse personale).

            Infatti, penso che la grande forza di Kult stia nella sua “filosofia”, almeno per come l’ho intesa io fin dalle origini, quella che permette ai singoli redattori di trovare sempre le motivazioni per continuare a scrivere e alimentare la propria fantasia oltre al sottile piacere di farlo, quella che concilia la massima libertà dell’autore, con la propensione a far emergere dal sotterraneo argomenti (o aspetti particolari di essi), poco o per nulla considerati, dunque assolutamente “underground”…

            Siamo certi che, dopo 10 anni e circa 70 articoli, contando sull’interesse e la pazienza dei nostri lettori, abbiamo ancora molto da scrivere…

Alberto Monari

 

La libertà è il diritto di fare tutto ciò che è permesso dalla legge.

Charles Louis di Montesquieu

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