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Attraverso la notte

3 min read

Venti racconti intensi e diretti con cui il giovanissimo autore ci accompagna in un male di vivere moderno, fatto di rabbia, di voglie, di vuoto, di inganni, di politica fatta per le strade o di nascosto, di sesso e di illusioni.
Lingua: italiano
Lunghezza: circa 22000 parole (tempo di lettura: 68-100 minuti)
Prezzo: Gratis
Autore: Emiliano Bertocchi
Download: non disponibile
Estratto:

ATTRAVERSO LA NOTTE

Beh, credo che questa estenuante ricerca alla fine abbia portato i suoi frutti. Girando la notte di bar in bar, di birra in birra. Mano nella mano con il mio amore. Sguardi languidi carichi di affetto. Fremiti sessuali. Elettricità vibrante e danzante nell’ aria. E poi, svenimento, colluttazione di corpi, idiozia.
Bestemmie.
Quella bottiglia spaccata sulla fronte di quel testa di cazzo. Frantumi di vita, di sangue, pantomime incomprensibili. Oblio della mente. E poi di nuovo in macchina a cercare quell’ infinita notte che si trasforma e ci sconvolge.
Infinita alba.
Infinita aurora.
Il cerchio che corre come le ruote di questa macchina, come l’ asfalto che si snoda come un lungo infaticabile serpente. Si snoda la notte e la magia si esserci dentro, la melodia esce delicata e sicura dal mio stereo. Si, un buon viaggio. La ricerca… verso dove… verso dove…
Spingo l’ acceleratore. Spingo la notte. Affondo la lama nello squarcio dei ricordi. Bastardi. Incomprensibili ritornano. Riaffiorano come bestie oniriche. Sconvolgono e si intromettono. Suono della gomma dei pneumatici sull’ asfalto. Fischio di terrore. Inchiodo. Scie fumanti. Io lorenzo e viviana. Scendo e qiuetequietequiete.
Ci fermiamo accanto alla macchina e assaporiamo la notte e la luna e le stelle e tutto quello che di buono l’ aria porta e la brezza del mare e l’ odore carico e sensuale della sabbia. E l’ asfalto rimane solo, lì, una stupida striscia. Una stupida congiunzione tra infiniti punti sparsi a caso nello spazio circostante.
EVA BALLAVA SUL FUOCO
E allora apro il portabagagli e tiro fuori questa confezione da sei di birra e ne distribuisco una a testa. E stappiamo le birre senza parlare, strafatti e immacolati sotto la luce lunare. Argentee figure di divina imperfezione ed è tutto così maledettamente bello e struggente e io bevobevobevo la mia birra e la sento scendere nello stomaco e mischiarsi con l’ altra birra e gonfiarmi e alla fine rutto e mi libero e tutti e tre ridiamo e
la notte si espande e raccoglie le miserie degli uomini
e le stelle ci scrutano da infinite mortalità irridescenti
e gli uomini sono solo stupidi sassi
che ancora non hanno imparato
a rotolare

…continua…

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