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Il cielo come limite

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Un breve saggio, corredato di foto, che è più che un utile introduzione all’astronomia. L’autore parla con competenza, ma con un tono discorsivo, della luna, del sistema solare, delle comete, delle nebulose, eccetera, toccando anche i temi dei telescopi e della fotografia astronomica.
Lingua: italiano
Lunghezza: circa 17100 parole (tempo di lettura: 54-78 minuti)
Prezzo: Gratis
Autore: Claudio Caridi
Download: non disponibile
Estratto:

La Luna

La Luna è il principale oggetto della volta celeste dopo il Sole, ed è l’unico satellite naturale della Terra. Con un diametro di 3476 km, e massa pari a un ottantunesimo di quella terrestre, non possiede un’ atmosfera, e sulla sua superficie non vi è traccia di acqua allo stato liquido, anche se rilevazioni recenti hanno confermato la presenza di ghiaccio nella zona polare. La Luna orbita attorno alla Terra a una distanza media di 384.403 km, compiendo una rivoluzione completa in 27 giorni, 7 ore, 43 minuti (Rivoluzione Siderale). Per ritornare nella stessa posizione rispetto a un determinato punto della superficie terrestre, la Luna impiega invece 29 giorni, 12 ore, 44 minuti (Rivoluzione Sinodica o Mese Lunare). La cosa particolare del moto del nostro satellite è il suo periodo di rotazione che coincide con quello di rivoluzione, per questo motivo la Luna ci rivolge sempre la stessa faccia. Nel corso della sua orbita possiamo facilmente notare le fasi. Nella fase di Novilunio (o di Luna Nuova), la Luna si trova tra la Terra e il Sole e la sua superficie non essendo illuminata dai raggi del Sole, ci appare oscura. Durante la fase di Primo Quarto, circa una settimana dopo, la Luna, il Sole e la Terra sono situati ai vertici di un triangolo rettangolo e solo metà della superficie illuminata dai raggi solari è rivolta verso di noi, vediamo allora solo un semicerchio luminoso. Nella fase di Plenilunio (o di Luna Piena), la Luna si trova dalla parte opposta del Sole, rispetto alla Terra, e ci rivolge l’intero emisfero illuminato. Nell’ultima fase, Ultimo Quarto, possiamo notare nuovamente solo metà del disco lunare. La temperatura della Luna varia tra un massimo di 127 °C al mezzogiorno lunare e un minimo di -173 °C subito prima del tramonto del Sole. Osservato dalla Terra, il nostro satellite mostra alcune regioni scure che fin dall’antichità vengono denominate mari, in quanto si riteneva che fossero gli equivalenti dei nostri oceani, come sappiamo invece si tratta di ampie distese di polveri finissime. Le caratteristiche visibili della superficie lunare comprendono diverse strutture molto interessanti: crateri, catene montuose, pianure, scarpate e canali. L’origine dei crateri lunari fu a lungo oggetto di discussione, le teorie moderne indicano che quasi tutti si formarono a causa degli impatti violenti di velocissime meteoriti o di piccoli asteroidi, avvenuti, nella maggior parte dei casi, nel corso delle prime fasi della formazione della Luna. Alcuni crateri, canali e picchi conici mostrano invece caratteristiche inequivocabili della loro origine vulcanica. I crateri sono facilmente osservabili al telescopio, essi portano i nomi di famosi scienziati e filosofi, fra i maggiori ricordiamo: Archimede, Copernico, Platone, Tyco, Clavius. Le osservazioni telescopiche del nostro satellite portarono a una conoscenza piuttosto dettagliata della sua faccia visibile. L’emisfero nascosto venne invece fotografato per la prima volta nell’ottobre del 1959 dalla sonda sovietica Lunik III. Le immagini mostrarono che esso è simile a quello visibile, eccetto per il fatto che non vi sono mari, e che i crateri coprono l’intera superficie lunare, variando in dimensione da giganteschi a microscopici. Osservare la luna al telescopio è molto semplice, anche uno strumento modesto ci permetterà di discernere i crateri, i mari e le catene montuose. Approfittando dei periodi prossimo al quarto, potremo spingere il nostro strumento verso la massima risoluzione consentita dal diametro dell’obbiettivo, infatti nel caso della Luna siamo alla presenza di un corpo celeste molto luminoso e di sufficienti dimensioni angolari. Per non perdersi fra la miriade di crateri è consigliabile usare una cartina della superficie, in modo da isolare i principali crateri che ci faranno da guida nel nostro tour. Se osserviamo la Luna nel periodo prossimo alla fase di luna Piena, sarà saggio munirsi di un filtro lunare, generalmente di colore verde, per evitare di rimanere abbagliati dal riverbero lunare, i crateri ci appariranno piatti e senza spessore poiché la luce del sole l’investe direttamente; in compenso potremo notare lo schema a raggiera che testimonia l’impatto tremendo dei bolidi che hanno generato la maggioranza dei crateri. Uno spettacolo quindi sempre diverso a seconda della fase. Per poter ingrandire i dettagli della Luna sarà necessario disporre di una montatura equatoriale che ci consenta di seguire il moto del satellite fra le stelle, evitando così di vedere sfuggire l’immagine dal campo dell’oculare. Uno spettacolo indubbiamente avvincente è quello delle eclissi lunari, quando il Sole, la Terra e la Luna si trovano esattamente lungo lo stesso asse l’atmosfera terrestre mette in ombra il satellite facendogli assumere una colorazione rosso rubino di grande impatto emotivo. Gli antichi più illuminati rispetto ai loro contemporanei accademici iniziarono a comprendere che la Terre fosse rotonda osservando la forma sferica che occultava lentamente il satellite, ma sarebbero trascorsi secoli prima di poter dimostrare scientificamente le loro ipotesi. Più raro è invece il fenomeno delle eclissi solari. Esse hanno luogo quando la luna occulta il disco solare ed il nodo della sua orbita coincide con quello della Terra. Le eclissi solari si distinguono in: Eclissi totali, quando l’intera superficie del sole viene oscurata dalla luna, questi fenomeni sono piuttosto rari e coinvolgono una piccola porzione della superficie della Terra che si troverà nella totalità, le zone limitrofe invece osserveranno una semplice eclissi parziale. Eclissi parziali, quando la luna passa sul disco solare senza però riuscire a completarne l’oscuramento, in questo caso l’intensità luminosa della nostra stella decresce per alcuni minuti. Eclissi anulari, la luna si posiziona al centro del disco solare e lascia intravedere solamente l’anello della superficie estrema del Sole. Ingiustamente lo studio del nostro satellite viene relegato in secondo piano dagli astrofili e dai professionisti, i quali ritengono che non vi sia più nulla da scoprire sul nostro satellite, esistono invece dei Fenomeni Lunari Transienti che comprendono brillamenti sui bordi dei crateri fino a fatue fuoriuscite di gas, segnali che indicano che la Luna ha ancora parecchi segreti che attendono di essere svelati.

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