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Benaresyama

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Romanzo fantasy/fantascientifico di Federico Mori che spazia tra mitologia e fumetti – pubblicato in precedenza a puntate su KULT Underground.
Lingua: italiano
Lunghezza: circa 79700 parole (tempo di lettura: 250-362 minuti)
Prezzo: Gratis
Autore: Federico Mori
Download: non disponibile
Estratto:

Prefazione

In principio creammo il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre coprivano l’abisso e il nostro spirito aleggiava sulle acque. Dicemmo: ” Sia la luce ! ” E la luce fu. Vedemmo che la luce era cosa buona e separammo le luce dalle tenebre, e fu sera e mattina: primo giorno.
Dicemmo: ” Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque ”. Creammo il firmamento e lo chiamammo cielo, e fu sera e mattina: secondo giorno.
Dicemmo: ” Le acque che son sotto il cielo, si raccolgano in un luogo e appaia l’asciutto”. E così avvenne. Chiamammo l’asciutto terra e la massa delle acque mare e dicemmo: ” La terra produca germogli, erbe che producano seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie ” E così avvenne: terzo giorno.
Dicemmo: ” Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte: servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra” E così avvenne, facemmo la luce maggiore per regolare il giorno, e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. E vedemmo che era cosa buona: quarto giorno.
Dicemmo: ” Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo ” Vedemmo che era cosa buona e li benedicemmo: quinto giorno.
Dicemmo: ” La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie ” . E vedemmo che era cosa buona. Poi dicemmo: ” Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche” Creammo l’uomo a nostra immagine e somiglianza, lo benedicemmo: sesto giorno.
Così portammo a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora nel settimo giorno portammo a termine il lavoro che avevamo fatto e cessammo da ogni nostro lavoro. Benedicemmo il settimo giorno e lo consacrammo, perché in esso avevamo cessato da ogni lavoro che noi creando avevamo fatto.
Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i nostri figli videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora dicemmo: ” Il mio potere non resterà sempre nell’uomo, poiché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni”.
Ma in seguito vedemmo che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. E ci pentimmo di aver fatto l’uomo sulla terra e ce ne addolorammo in cuor nostro. Dicemmo: ” Stermineremo dalla terra l’uomo che ho creato: con l’uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, poichè siamo pentiti d’averli fatti ”. Ma Noè trovò grazia ai nostri occhi. Questa è la storia dei tre doni di Noè.
Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con noi. A Noè donammo tre Angeli, Sem, Cam, Iafet, e infine un Bresakr, poiché adempisse, anche dopo la sua morte, il sacro patto stipulato sul monte Ararat,sacro a noi e custode del patto.

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