2011
6
Gen
Mauro Marcialis - Dove tutto brucia
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Febbraio 2011
Durante
i festeggiamenti per la vittoria dell'Italia ai mondiali di calcio 2006, un
gruppo di poliziotti corrotti rapina un'officina di immigrati clandestini
cinesi. Quando però gli agenti vengono coinvolti da un maresciallo in un giro
di droga e omicidi legato alle Farc colombiane, capiscono di essere entrati in
un gioco troppo grande, da cui sarà impossibile uscire vivi.
9
luglio 2006. Il campo è intonso, le bandiere sventolano, i tifosi gridano,
Shakira ancheggia voluttuosamente. L'Italia aspetta, immobile. Si gioca la
finale.
Mentre
gli sguardi di tutto il paese sono rivolti a schermi di ogni genere e
dimensione, un Ducato bianco si muove indisturbato per le strade deserte di
Reggio Emilia. Appena si ferma, quattro uomini coi volti coperti fanno irruzione
in un casolare malconcio, con i muri insozzati dagli anni; all'interno, una
quarantina di cinesi chini sui macchinari in continuo movimento.
La
procedura è quella di sempre: minacciare, estorcere, urlare, menare se è il
caso. Sparare mai. E andarsene il prima possibile, con qualche migliaio di euro
in tasca, da qualcuno che possa fornire un alibi in cambio di un bel mucchio di
banconote. Qualcuno che li teme per le divise che indossano di solito. Perché
sono poliziotti, e nessuno ha mai osato alzare la testa con loro. Ad attenderli
al termine dei festeggiamenti, però, c'è un uomo che tutti a Reggio conoscono e
che li costringe a salire sul Ducato e a mettere in moto. È il maresciallo, un
pezzo grosso, uno che può cambiare le loro vite per sempre. Lui li ha studiati:
sa che Romano si droga, che Flavio ha paura e che Matteo ne ha troppo poca, e
potrebbe tradirli tutti da un momento all'altro. Sa anche che gli ordini li dà
Giorgio, l'unico che non ha mai sbagliato un colpo. Li sta conducendo a fare
uno scambio: si tratta di roba grossa, questa volta, roba che brucia. Bastano
pochi istanti perché i quattro si rendano conto di aver appena attraversato il
punto di non ritorno. Qui se si sbaglia non si viene declassati a guardie
carcerarie. Qui si vince o si muore, e non è possibile voltarsi indietro.
Abbiamo
i nostri dodicimila euro a testa e un altro segreto da condividere. Abbiamo uno
scampolo di alibi in un pub e la sensazione di una paura nuova: ora, se si
sbaglia, non si va a fomentare il traffico nei penitenziari. Ora, se si
sbaglia, si muore.
Mancano
pochi minuti allo scadere delle due ore. Flavio dice: non mi piace questa cosa.
Romano dice: sì che ci piace, testa di cazzo, e neanche si nasconde più mentre
aspira quello schifo dalle narici.
Mauro
Marcialis
Nato
nel 1972 a Roma, vive a Reggio Emilia, dove è maresciallo capo della Guardia di
Finanza. Padre di due bambine, ha cominciato a divorare libri quando gli è nata
la prima figlia. "I libri mi hanno salvato da una terribile depressione post
partum" racconta. Subito dopo ha avvertito l'urgenza di narrare le storie
che avrebbe voluto leggere, raccogliendo "le suggestioni di questa società
borderline". Ha pubblicato La strada della violenza (Colorado Noir, 2006),
Io & Davide (Piemme, 2008) e, nel 2010, Spartaco il gladiatore (Mondadori),
riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica.
Arianna
Malacrida
Ufficio
Stampa Edizioni Piemme
Via
Tiziano 32, 20145 Milano
tel
+39 02 43005 291
fax
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