2011
7
Feb
Se la casa è vuota
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Longanesi Editore
Pagg. 137 Euro 15
Sette racconti , legati da un unico filo
conduttore, la solitudine dei nostri figli, compongono questo libro della
scrittrice,, firma di punta del Corriere della Sera dove dirige una rubrica.
Nei ringraziamenti, la scrittrice ringrazia proprio il direttore Ferruccio De
Bortoli per averla incoraggiata a scrivere questo romanzo. Premettendo di non
essere né una psicologa, né una sociologa, ma una che narra la vita”, la scrittrice
ci regala storie di bambini, ma non dedicati ai bambini, lasciando intendere
che il destinarlo del libro è il lettore adulto, possibilmente genitore. Nel
primo racconto autobiografico, la Bossi Fedigrotti ci narra del suo rapporto con i genitori che litigavano continuamente, ma che,
alla fine” ci hanno dato a noi figli la possibilità di scegliere. La scrittrice
lascia intende di preferire la litigiosità, i rapporti forti, a volte crudi e
violenti, al silenzio e alla solitudine. “Altre figure di adolescenti
inquieti caratterizzano questo libro come quella di Annalisa, grossa, dedita a
mangiare costantemente che, portata dalla madre dal psicologo, finisce per on
mangiare piu’ e diventare anoressica o come quella di Pietro che, trasferito
con i genitori in un Paese straniero, si ribella a tutto e a tutti. Non va
all’asilo, non parla, non accetta l’idea della famiglia “allargata”, il fatto
cioè che i genitori si siano rifatti una seconda famiglia dando ala luce altri
figli. Fra le figure tratteggiate, acquista particolare spessore quella di
Lorenzo, un ragazzo brillante, amante del disegno. Esuberante nei rapporti con
gli altri, emerge in tutte le discipline; è allegro, loquace , ma il rapporto
con il fratello e l’incapacità dei genitori di capirlo, lo portano ad uno stato
di apatia e si ritrova a 25 anni con tre materie sostenute all’Università, Una
personalità annullata dall’incapacità dei genitori di capirlo, di comprenderlo
sino a fondo. Altro personaggio interessante è quello di Paolina, una ragazzina
di buona famiglia che balla, che gioca tranquillamente, ma che finisce in
strada, vestita da punk, a chiedere l’elemosina, ma non va dimenticato il
racconto dedicato a Francesco che finisce rintanato nella sua stanza, che
diventa il suo covo, lontano da tutto e da tutti, a guardare al computer film
pornografici e a giocare ai videogiochi. Una metamoforsi dovuta, come le
altre storie,a rapporti non idilliaci con i genitori, che sono le persone che
la scrittrice mette sul banco degli imputati, incapaci di instaurare rapporti
sociali ed umani con i propri figli. Un tema , questo affrontato dalla
scrittrice, estremamente attuale, in un epoca in cui dominano Internet, i
video-giochi, la tv accesa tutto il giorno e dove il dialogo genitori- figli
stenta a decollare. Storie, queste narrate, di solitudine, di angoscia, di
dolore perché l’infanzia perduta difficilmente farà crescere i ragazzi, che
saranno uomini adulti: Emerge, nei racconti sapientemente descritti, il
silenzio imperante nelle famiglie che, rispetto al passato, si sono indebolite. Un libro scritto con il cuore, con passione perché si capisce che la
scrittrice parla di cose nelle quali crede fermamente e, non a caso, il libro
è dedicato ai suoi due figli. La Bossi si avvale di una scrittura intensa che
ha il privilegio di non sfiorare la retorica . Un libro maturo che dimostra, al
di là delle sette storie tracciate, come la scrittrice abbia raggiunto una
maturità linguistica non comune e ricca di inquietanti interrogativi, ,ma anche
di contenuti, che pone all’attenzione del lettore. Lancia un monito l’autrice,
invitando le famiglie ad essere piu’ attente, piu’ presenti nei confronti dei
figli.
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:: Giuseppe Petralia
Giuseppe Petralia è giornalista pubblicistica dal 1984. Recensisce il primo libro ''Intervista sul socialismo italiano a Pietro Nenni'' a 18 anni, intervista apparsa sul periodico “Proposta Socialista”. Inizia a scrivere sulle pagine di ''Trapani Nuova'' e diventa, sempre nel 1981 corrispondente da Partanna (Trapani) de ''Il Giornale di Sicilia''. Collabora da dieci anni al periodico ''Il Belìce'', con recensioni di libri e articoli di cronaca e di politica. Ha collaborato con il periodico ''La Notizia-In'' e per quanto riguarda il web con il sito dello scrittore Antonio Messina, con www.belice.it e con libri.brik.it. Ha collaborato con recensioni ed interviste con la scrittrice Francesca Mazzucato e con ''I libri della settimana'' di Giancarlo Macaluso sul sito www.gds.it. Ha intervistato, fra gli altri, Vanessa Ambrosecchio, Simona Vinci, Domenico Cacopardo, Marco Vichi, Luca Di Fulvio, Ivan Cotroneo, Gabriella Imperatori, Paola Mastrocola, Grazia Verasani, Pietro Spirito, Teresa Ciabatti, Simona Corso, Alessandra Montrucchio, Enrico Remmert, Alessandro Perissinotto.
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