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2010
25
Apr
La luna è tramontata
Commenti (
Mondadori Editore
S.p.A.
Narrativa romanzo
Collana Oscar
classici moderni
Pagg. XIV-121
ISBN
9788804567905
Prezzo
€ 8,40
Quando nel 1962 a John Steinbeck fu conferito il premio Nobel per la letteratura la motivazione fu la seguente: Per
le sue scritture realistiche ed immaginative, unendo l'umore sensibile e la
percezione sociale acuta.
In effetti lo scrittore americano è
riuscito nei suoi libri a sondare l’animo umano inserendo la sua ricerca in un
contesto sociale, in forza di un’interdipendenza che si attua in un doppio
flusso: dal singolo uomo alla collettività e da questa ancora al singolo uomo.
Steinbeck ha ben compreso che gli aspetti interiori di ognuno si riflettono
socialmente e che sempre il comportamento individuale è influenzato dal
contesto in cui l’individuo opera.
Con diverse sfumature questo concetto è
base di opere di notevole livello, quali I pascoli del cielo, Pian
della Tortilla, Uomini e topi, Furore, L’inverno del
nostro scontento e La valle dell’Eden; tuttavia, almeno secondo la
mia opinione, dove risulta esposto più chiaramente è ne La luna è
tramontata, romanzo edito per la prima volta nel 1942 allorché le sorti
della seconda guerra mondiale non erano ancora ben definite.
In questo romanzo, ambientato in Norvegia,
contano più i personaggi, le situazioni, le riflessioni dei protagonisti che la
trama stessa, in sé in verità abbastanza semplice. Un piccolo paese viene
occupato dai tedeschi con un vero e proprio blitz e con l’aiuto di un
traditore, quello che tutti i cittadini fino ad allora consideravano un
autentico benefattore. Colti di sorpresa, provano un generale disorientamento,
una sorta di annichilimento della volontà e, soprattutto, della propria
identità, ma poi la dignità di essere uomini ancora liberi emerge e ha inizio
una guerriglia non solo bellica in senso stretto, ma anche psicologica nei
confronti degli invasori che poco a poco si scoprono non macchine da guerra, ma
uomini, con le loro debolezze e le loro paure.
In questo contesto i protagonisti di
maggior spessore a cui lo scrittore attribuisce il compito di portare avanti il
suo messaggio sono da un lato il colonnello tedesco Lanser che è dibattuto fra
l’assurdità degli ordini ricevuti e i contrasti della sua coscienza. Non viene
meno al suo dovere, ma gradualmente subentra in lui la disperazione di compiere
azioni sanguinarie che ritiene del tutto inutili, maturando di pari passo una
crescente stima verso il sindaco, ben diversamente motivato dalla necessità di
costituire un punto di riferimento per i suoi concittadini, senza remore o
tentennamenti, arrivando perfino al sacrificio personale.
Sono due uomini in antitesi, ma se il
tedesco si accorge della progressiva perdita della sua dignità, il norvegese è
invece consapevole del suo graduale riacquisto.
Su tutto regna un tragico dolore: quello
degli occupanti, che nel loro indottrinamento credevano di essere accolti
festosamente e che invece sono costretti a vigilare nel timore di attentati;
quello dei cittadini occupati che non possono tollerare di perdere la loro
liberta e che intendono riprendersela, a qualsiasi costo.
Se la Luna è tramontata è un romanzo antibellico e antimilitarista è però anche un libro
che, partendo dalla stupidità della guerra, travolge i normali schemi del
patriottismo per rendere giustizia agli oppressi, a chi è stato vinto senza
aver voluto una guerra, a chi crede che la dignità valga più della vita. Ma è
anche un’opera con cui si evidenzia che, deteriorando i dogmi inculcati negli
uomini da un regime, si ottengono un disorientamento e una progressiva
disaffezione per una missione che da vincitori li rende vinti, prima ancora che
sul campo di battaglia con il risveglio della coscienza.
La luna è tramontata non è solo un bel
romanzo, ma è anche un libro con cui, attraverso la creatività, si
giunge a una visione realistica, senza appelli, senza attenuanti, della guerra
e della sua inutilità.
Da leggere, senz’altro, anche e soprattutto
nelle scuole, affinché i giovani comprendano che con un conflitto tutto è
perduto, mentre con la pace tutto è possibile.
John Steinbeck (Salinas, 27
febbraio 1902 – New York, 20 dicembre 1968), premio Nobel per la letteratura
nel 1962.
Ha scritto: La santa rossa, I pascoli
del cielo, Al Dio sconosciuto, Pian della Tortilla, La battaglia, Uomini e
topi, Furore, La luna è tramontata, La valle dell’Eden, Quel fantastico
giovedì, Il breve regno di Pipino IV, L’inverno del nostro scontento, Viaggio
con Charley, Le gesta di Re Artù e dei suoi nobili cavalieri, Diario russo,
Diario di bordo dal mare di Cortez, C’era una volta una guerra, L’America e gli
americani e altri scritti.
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:: Renzo Montagnoli
Renzo Montagnoli nasce a Mantova l’8 maggio 1947. Laureato in economia e commercio, dopo aver lavorato per lungo tempo presso un’azienda di credito ora è in pensione e vive con la moglie Svetlana a Virgilio (MN). Suoi racconti e poesie sono pubblicati sulle riviste letterarie Isola Nera, Prospektiva, Writers Magazine Italia e Carmina. E’ il dominus del sito culturale Arteinsieme (www.arteinsieme.net). Blog: http://armoniadelleparole.splinder.com
WEB: www.arteinsieme.net
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