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2010
29
Mar
Acciaio
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Pagg.358 Euro 18 Rizzoli Editore
Piombino, estate 2001. In via Stalingrado, all’interno di piccole, ma dispersive palazzine popolari, abitano gli operai della Lucchini, l’ex Ilva, la fabbrica di acciaio che dà lavoro alle persone della zona e che garantisce un salario che permette agli operai non di vivere, ma di sopravvivere. La scrittrice, al suo esordio narrativo, pone al centro del plot narrativo,Francesca e Anna, 13 anni, due ragazze legate da un’amicizia profonda, sviscerale. Ragazzine belle, con corpi perfetti, che cercano di stuzzicare i giovani della loro età, che ballano per farsi ammirare all’interno del bagno e che la Avallone contrappone a due sorelle, Lisa e Donata, la prima grossa e brutta, la seconda costretta a vivere su una sedia a rotelle. Il bello e il brutto, due face della stessa medaglia che è la vita. Inconsistenti i padri delle due ragazze: quello di Francesca, Enrico, è un uomo morbosamente legato alla figlia, la spia con un binocolo, non fa niente per capirla, mentre Arturo, il padre di Anna, è un truffaldino costantemente alle prese con la giustizia che scompare per diversi mesi senza dare notizie . A mandare avanti le due famiglie ci pensano le madri, Rosa e Sandra, le vere figure forti di questo romanzo. L’amicizia fra le due ragazze si rompe perché Anna si innamora di Mattia. Francesca è gelosa e le due ragazze non si frequenteranno più mentre la Avallone inserisce, nel contesto della trama narrativa, una storia d’amore fra Alessio, fratello di Anna, bello ed attraente, che sgomma con la sua Golf Gti nera, che si droga per superare la fatica del lavoro, ed Elena, divenuta quadro dirigente della Lucchini.Ad Alessio la scrittrice riserva un finale terribile, così come ad Ernesto rimasto immobilizzato in seguito ad un incidente con il motorino. “Acciaio” non è solo un romanzo sull’adolescenza, ma sulla fabbrica, sulla classe operaia della quale nessuna parla quasi più, è un romanzo femminile, impregnato di sogni, paure e speranze. Le due ragazze non vogliono cambiare il mondo, si disinteressano, così come gli operaio di Piombino, del disastro delle Torri Gemelle, aspirano ad un vita diversa, più dignitosa, anche se , “così come l’acciaio si fonde, si solidifica, riceve una forma “, occorre del tempo per trovare il giusto equilibrio di fronte ad una esistenza amara e triste. Quello che caratterizza maggiormente questo libro, al di là della trama ad incastri, è la scrittura: possente, vibrante, di grande forza e vigore, una scrittura innovativa nel panorama letterario italiano. Un libro che si inserisce,a pieno titolo, nella tradizione realista della nostra società, complessa e contraddittoria.