Da soli in città senza mamma e papà
Commenti (Uno degli aspetti più importanti che si deve affrontare per facilitare l'autonomia dei ragazzi con disabilità intellettive è sicuramente la possibilità di insegnare loro a muoversi in modo sempre più indipendente per raggiungere la scuola, il posto dove si pratica sport o ci si può divertire e, un domani, il posto di lavoro.
Le scuole spesso attivano laboratori in cui le ragazze e i ragazzi con questo tipo di difficoltà imparano a spostarsi usando i mezzi pubblici e orientandosi per strada, prima accompagnati dai loro educatori e poi, in modo progressivo, acquisendo confidenza nei confronti del percorso che si abituano a fare.
Il libro Da soli in città, senza mamma e papà, nasce dall'esperienza di un'associazione importante che si occupa d ragazze e di ragazzi affetti dalla sindrome di Down e propone a livello molto pratico e operativo suggerimenti per impostare questo tipo di percorso per favorire l'autonomia.
La prima cosa che colpisce del libro è sicuramente il formato, che ricorda quello di un block-notes di dimensione gigante, scritto con lettere grandi e con uno stile molto semplice e discorsivo, capace di rivolgersi direttamente ai bambini e ai ragazzi che abbiano bisogno di questo tipo di laboratorio.
Colpiscono anche i disegni, altrettanto grandi e colorati, che accompagnano le pagine del libro e che lo rendono di davvero gradevole lettura per i più piccoli e per i loro genitori ed educatori.
Dopo avere presentato gli elementi che compongono l'universo semantico della strada e dei mezzi di trasporto, il testo passa a descrivere, attraverso le storie di Luisa, Roberto e Carlo, le difficoltà, i pericoli e i suggerimenti preziosi su come affrontarli, proponendo indicazioni utili sull'orientamento e sulla richiesta di informazioni.
Le indicazioni sono sempre estremamente chiare e concrete, ricche di informazioni che riguardano i più diversi aspetti, come l'uso degli autobus, la lettura delle cartine e dei segnali stradali, l'ubicazione dei numeri civici nelle strade.
Molto interessanti sono inoltre i quiz posti alla fine del libro, in cui si chiede ai lettori, tramite una specie di “gioco di ruolo” , come si comporterebbero nel caso in cui si trovassero in una determinata situazione per strada, affrontando il tema del rapporto con gli sconosciuti e del sapere discernere bene a chi si devono chiedere le informazioni per orientarsi. Le risposte a questa specie di quiz, poste proprio alla fine del testo, forniscono suggerimenti molto importanti, anche su come evitare di “dare troppa confidenza” verso coloro che possono essere pericolosi nei confronti di questi ragazzi.
Lo stile del libro è, dunque, estremamente concreto e semplice e raggiunge molto bene l'obiettivo di essere una efficacie guida che genitori ed educatori possono leggere con i ragazzi che vogliono essere coinvolti in un percorso di acquisizione di autonomie importanti come appunto quelle che riguardano la vita per strada.
La ricchezza degli spunti di riflessione e di indicazioni rendono il testo una guida ben fatta e completa.
Questi elementi positivi si corredano anche dalla presenza in allegato di un fascicoletto con indicazioni operative per genitori ed educatori, che approfondiscono gli aspetti educativi di questo percorso e forniscono anche una griglia di osservazione utile per verificarne i diversi passaggi e i risultati.