2008
16
Gen
La fragilità dei corpi
Commenti (Altro scacco matto per questo giovane autore di Gela. Ne “La fragilità dei corpi” Pietro Presti mette in risalto il degrado umano caratterizzato dall’arrendersi di giovani vite che s’abbandonano a un’esistenza precaria, dedita alla droga; abitanti dei bassifondi di una città che potrebbe essere “la più bella del reame”, ma che accompagna indifferente l’annullamento di questi “non guerrieri”. Sono giovani che rinunciano ancor prima di combattere, che rifiutano qualsiasi identità sociale, spinti a gettare via le proprie esistenze annebbiati da alcool e artificiose fughe dalla realtà; giovani che abitano una Palermo che non perdona, che non concede speranze e che inghiotte le loro vite una ad una nel silenzio e nel distacco di un moderno degrado. E’ una realtà crudele, scomoda, reietta, narrata dall’autore con uno stile crudo, violento, caratterizzato da immagini piene, che scavano la pelle, uno stile chiaro, senza pause o interruzioni, una prosa densa che porta il lettore ad immaginare più che a pensare, come se si trovasse di fronte ad uno schermo cinematografico. E’ un “viaggio” autolesionistico, quello dei protagonisti di questo romanzo, vissuto come unica valvola di sfogo nei confronti di una società priva di ideali e certezze, un viaggio che li condurrà verso una verità inconfutabile: la fragilità dei corpi.