Botte agli amici
Commenti ((Andrea Carraro - Alberto Gaffi editore in Roma - www.gaffi.it)
Lo scrittore, per fare il suo splendido ma faticoso mestiere, deve avere non solo grande talento e profonda passione, ma possedere anche spalle forti, solide, pronte a sostenere l’urto degli avversari, che talvolta si rivelano i suoi stessi amici, quelli che scrivono come lui. Bisogna dunque che impari a incassare tante botte.
Appunto, Botte agli amici è il divertito e divertente libro in cui lo scrittore Andrea Carraro (Il branco, La ragione del più forte, La lucertola, Non c’è più tempo) raccoglie una lunga e ampia serie di recensioni da lui scritte su varie riviste e quotidiani (la maggior parte su L’Unità) tra il 1990 e il 2004.
Questi articoli, come lo stesso Carraro tiene a precisare nell’introduzione, non hanno l’ambizione di voler tracciare un profilo esaustivo di ogni scrittore analizzato, ma intendono suggerire almeno un’idea della narrativa italiana degli ultimi quindici anni.
Certo, mancano autori importanti (Eco, Maraini, Canali, Tabucchi, Camilleri), ma nel complesso la raccolta è variegata e interessante.
“Il primo requisito che ricerco in un critico è la libertà di giudizio, ovvero l’integrità morale, poi viene l’idea di letteratura che propone, infine ma non da ultimo la sua scrittura”.
Carraro è recensore obiettivo, sincero, e, pur non definendosi un critico nel vero senso della parola, non esita a stroncare anche firme illustri come Alessandro Baricco (per City) o Isabella Santacroce (per Luminal), rimanendo invece affascinato da Niccolò Ammaniti (Ti prendo e ti porto via) o da Antonio Franchini (Cronaca della fine).
Carraro ama esercitare l’arte del giudizio, e lo fa in modo serio, senza mostrarsi mai saccente o pedante.
Il pregio di questo libro è quello di concentrare l’attenzione anche su quegli autori spesso sconosciuti al grande pubblico, ma in grado di portare nella narrativa italiana una voce nuova e interessante.
Piace inoltre l’inserimento della recensione a Ninfa plebea di Domenico Rea (un autore che, come dice giustamente Carraro stesso, non viene ancora abbastanza ricordato) e a Luce del Nord di Sandro Onofri, morto nel 1999 ad appena quarantaquattro anni.
Di certo Botte agli amici piacerà a coloro che ricercano giudizi fuori dal consueto, interessato elogio di parte, così come sarà utile a quanti intendano andare oltre i soliti tre o quattro nomi a cui il mercato editoriale ci ha da troppi anni abituati.