Senza tempo
23:42
Sono appena scesa dal treno.
Ho la coincidenza alle 01:05.
C'è lui al mio fianco. Lui che amo. E domattina lascerò che vada via senza me.
23:58
Mi chiedo perché, mentre entro in questa sala immensa, siedo su una panchina e mi appoggio a lui.
C' è una coppia di giapponesi sulla panchina alla mia sinistra. Lei è seduta. Lui è disteso, con la testa sulle sue gambe. Lei scrive qualcosa su un quaderno aperto appoggiato alla sua destra. Immagino i segni strani sul foglio. E i suoi pensieri fatti di segni strani.
00:02
E' un altro giorno.
Il display è appeso a un braccio di metallo in fondo alla sala. I cristalli disegnano numeri verdi nella fatica di segnare il tempo che scorre, trascinandolo a stento.
La sala d'aspetto è enorme. Troppo, per essere terra di passaggio.
Dal soffitto altissimo pendono enormi lampadari. Sono orribili. Sono perfetti, in questo posto dove si respira un'aria ferma che rallenta i gesti in una cadenza nuova e naturale.
Al di là delle vetrate passano rare automobili. Le guardo come pesci in un acquario. O forse i pesci siamo noi.
Ha poca importanza, in questa terra di nessuno.
Dove non mi sento fuori posto.
00:45
Ed è una sensazione nuova. Sentirmi al mio posto. Avere la consapevolezza di me.
Finalmente.
00:55
Scivolo fuori di qui.. Scivoliamo fuori come due noccioli lucidi uniti in una nespola.
Ed è stridore. Di aria fredda e gelida realtà, di tempo accelerato da inseguire senza afferrarlo mai.
E' stridore che non mi intacca. Scorre via, sulla fluidità che ho dentro. Mentre stringo più forte la mano di lui, spremendogli un sorriso dalle labbra.
01:05
Viaggerò con lui tutta la notte. E domattina non lascerò che vada via senza di me. Viaggerò finché ci sarà un viaggio da fare. Ed una zona franca dove incontrarmi e fermarmi a parlare con me.