''E i morti non sanno'' di Gaia Servadio
Commenti (Dario Flaccovio Editore pubblica il romanzo "E i morti non sanno" di Gaia Servadio. Il mondo ebraico, lo spionaggio industriale, un rivoluzionario farmaco anti-Aids e le trame dei colossi farmaceutici sono al centro di questo thriller ambientato tra Londra e Gerusalemme. "Se si scoprisse che sono vivo, sarei in pericolo di morte. Ci sono troppe persone che mi vorrebbero defunto".
Autore: Gaia Servadio
Titolo: E i morti non sanno
Editore: Dario Flaccovio
Anno: 2005
Pagine: 202
Prezzo: 13,50 euro
ISBN: 88-7758-633-8
Biografia autrice: Gaia Servadio vive a Londra, dove ha frequentato le scuole superiori e si è laureata. E’ sposata e ha tre figli. Ha esordito nel giornalismo con “Il Mondo” di Pannunzio come Gaio Servadio. Ha lavorato per la stampa inglese, italiana e americana (“La Stampa”, “Corriere della Sera”, “The Times”, “Telegraph Group”, “Observer”); ha lavorato a documentari per la Rai e la bbc e tenuto conferenze nelle più prestigiose università, fra le quali Oxford e Cambridge. Ha scritto per il teatro, la televisione e il cinema. È stata per cinque anni vice presidente dell’associazione stampa estera a Londra. In Italia è stata insignita del titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica dal presidente Sandro Pertini.. Ha pubblicato: Tanto gentile e tanto onesta (1967), Don Giovanni, l’azione consiste (1968), Il metodo (1970), A Siberian Encounter (1972), Mafioso. A History of the Mafia (1975), Luchino Visconti (1980), La donna del Rinascimento (1986), Un’infanzia diversa (1988), Il lamento di Arianna (1988), Storia di R (1990), La vallata (1990), Traviata . Vita di Giuseppina Strepponi (1994), Rossini (2003, ed. inglese; 2004 ed. italiana, Dario Flaccovio Editore)
Contenuto dell’opera: Un morto per protagonista e una donna che si trova coinvolta suo malgrado. E tutto sotto la pioggia che cade su Gerusalemme, Londra, Zurigo, sui cimiteri. I morti non sanno e, non sapendo, perdono la partita. I vivi si sentono minacciati da una morte violenta, dalla vendetta e da chi trama e si nasconde dietro la parola, l’abilità del linguaggio: l’arma di uno Iago che travolge il pensiero e le azioni di un guerriero come Otello. Cecilia non è Otello, ma d’improvviso, senza capire come né perché, si ritrova circondata da innumerevoli Iago, e anche lei deve cambiare. L’avidità di un’industria farmaceutica di proporzioni globali corrompe e trama. La morte sembra colpire i migliori e, se non uccide il corpo, uccide l’anima.
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