2007
24
Nov
Ritratti
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LEZIOSE FOLLIE
Quando una poetessa ri-trae, mettendo l’immaginifico, il metaforico, l’arsi, la tesi e quant’altro, a servizio della narrativa, ne scaturisce un libro di parecchi racconti-schizzi indagatori, con vezzosità e somma lævitas, su un mondo di non già diseredati, bensì – consentimelo, Fortuna mia!, e non paia un’ironia… – Sfigati del Tempo Nostro Malizioso.
Racconti – venticinque, calibrati con meticolosa attenzione a strutturazione, dosaggio suspense, finale ad effetto – che attingono talora anche al surreal-favolistico di ovidiana memoria (vedasi la metamorfosi au contraire della protagonista de “Le torte di Felicia”); che strizzano l’occhio a cosa possiamo divenire quando […] la vita è sempre in agguato al pari del leone che attende la zebra all’abbeverata e poi a tradimento spicca il balzo verso la carotide (pag. 77, “Fatalità”).
Mogli tradite dal marito, o dalla Nera Signora che vedove le rende – come succede rispettivamente ad una comunissima giovin signora Rossi vinta dalla “Fatalità” ed un’altrettanto comune Elide –; ottuagenarie alla riscossa (tipo Forrest Gump, ma in bicicletta, ed in (bontempelliana?) fusione con Madre Natura); psicoterapeuti sadici; maniaci dell’Astrattismo (delle Anoressiche e delle Piante); tesisti seviziati da secondini (un ironico contributo alla questione-reality show?); bambini Mai Nati (che stavolta le lettere se le scrivono da soli…); Figlie dello Scirocco e della Passata Gioventù (Belinda si chiamava anche una mia indimenticata bambola, che pareva una Lolita ante litteram, una bimba travestita da adulta; e la Belinda di “Via delle Sette Castella” me la ricorda anche qui au contraire, e mi fa languire di nostalgia per un posto della costa ionica calabra chiamato appunto Le Castella)…
Il resto della carrellata di pazzi scopritelo voi: così è se vi pare.