Brucia Troia
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Lo scrittore, prendendo a prestito, come titolo del suo nuovo romanzo, l’omonima canzone di Vinicio Caposella, ci regala una storia ambientata, fra gli anni ’50 e ’70 nella provincia italiana. Due mondi diversi, paralleli, si confrontano e si scontrano:da una parte “ Il Cantiere”, il quartiere periferico brutto, sporco, degradato, popolato da una miriade di personaggi che si dedicano, per sopravvivere, ad attività illecite, dall’altra il “ Buon cammino”, dove si trova il beretrofio “ Cherubini” dove domina la figura mistica di un ex missionario padre Ernesto, che dà vita alla “ Funzione meravigliosa”, una costruzione con delle aureole ed arcobaleni di neon installate sulla statua della Madonna. Un personaggio in odore di Santità, un uomo che si oppone tenacemente al progresso che, come scrive lo scrittore toscano, “non solo era arrivato, ma aveva intestini che funzionavano regolarmente”. Diversi sono i personaggi presenti in questo libro corale: Salvatore che scappa dai “ Cherubini” e va a vivere con Omero conosciuto come “ Miccina” perché da fuoco, su indicazioni dei proprietari che intendono intascare l’assicurazione, alle varie attività industriali che vanno sorgendo: destino di Salvatore che si incrocia con quello del “ Pampa”, altro ragazzo del ” Cantiere”, garzone macellaio, innamorato di Maddalena che andrà a finire ai Cherubini”. Un romanzo, la cui stesura è durata vent’anni, che ci una presenta un’ umanità degradata, di pasoliniana memoria, una religione vista come non come amore verso gli altri, ,ma come sofferenza , dolore e fanatismo e il fuoco rappresenta il filo conduttore del volume, fuoco che rappresenta l’unico modo dei diseredati per esprimere il proprio grido di dolore nei confronti di una società che non li accetta. Il libro finisce con un rogo purificatore il giorno in cui l’Italia vince 4 a 3 la Germania ai campionati mondiali di calcio del 1970 e ,queste, sono le pagine più intense del volume. Premettendo che Veronesi è uno degli scrittori più interessanti, basti pensare a precedenti volumi come “Per dove parte questo treno allegro”, “La forza del passato”, “Caos calmo “, quest’ultima fatica letteraria non convince del tutto: Troppi i temi affrontati: discrasia fra povertà e ricchezza, rapporto fra fede e popolazione, caratterizzazione dei personaggi non efficace, il libro stenta, sovente, il passo narrativo. E’ un romanzo interessante, ricco di spunti e di idee, non certamente il migliore dello scrittore toscano .