Mi piacciono i baci
Commenti ((Yuri Leoncini - Gaffi (Roma, 2004))
Il racconto breve è un genere letterario difficile da praticare, soprattutto perché deve avere al suo interno una storia molto sintetica (quassi un flash) e deve essere narrata in modo diverso dai romanzi di ampio respiro. Yuri Leoncini con questa raccolta è all’esordio narrativo ma dimostra già molto mestiere. Mi piacciono i baci è composto da cinque racconti che rappresentano un viaggio nel mondo dei sensi e sono scritti con uno stile rapido e accattivante. La Leoncini usa un italiano moderno, senza fronzoli e inutili orpelli, ma conosce il senso del ritmo, la musicalità della frase e la tensione narrativa.
Il racconto che dà il titolo alla raccolta è un piccolo gioiello narrativo. Troviamo una prosa poetica che si interrompe e lascia il posto al ricordo, al flashback per poi tornare sul leit motiv di Mi piacciono i baci. Il racconto esprime sensazione quasi tattili e l’autrice analizza il bacio in tutte la sue forme e manifestazioni. La Leoncini costruisce una storia breve ricca di tensione narrativa e di descrizioni rapide e toccanti. Comprendiamo poco a poco che il protagonista sta subendo una grave operazione e che ha subito un terribile incidente.
Pure gli altri quattro racconti sono all’altezza del primo.
Il tocco è quasi un racconto fantastico che ricorda il Buzzati dei Sessanta racconti e molte leggende del passato. L’odore ha qualcosa di surreale, sfrutta al meglio lo strumento del dialogo e cattura il lettore sino a un finale sospeso. L’accordo ha il fascino del legame misterioso che tiene uniti i due protagonisti e che alla fine si scioglie davanti alle onde del mare che si infrangono sulle scogliere. Il Beep è un esempio di racconto con finale a sorpresa davvero ben riuscito perché il lettore viene inserito in una tensione da racconto horror e solo nelle righe comprende quello che è accaduto.
In definitiva Mi piacciono i baci è una raccolta di racconti atipica nel panorama narrativo italiano. La Leoncini racconta delle storie, secondo la tradizione dei migliori narratori (da Calvino a Buzzati), e non si fa sedurre da tentazioni sperimentali. L’autrice possiede la non comune dote della narratrice che cattura pagina dopo pagina e i suoi punti di forza sono lo stile accurato e la costruzione narrativa. Yuri Leoncini prende per mano il lettore e lo accompagna lungo la strada impervia delle sue sensazioni. Vi garantisco che lo sa fare molto bene e che leggendo le sue storie vi riconcilierete con la buona narrativa italiana contemporanea. Non so voi, ma io ne sento spesso il bisogno e mi fa piacere scoprire che non tutti i giovani narratori italiani sono impegnati a "raccontare il niente".